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Articolo
Primo Ecoforum Trentino: Legambiente rilancia il dibattito sulla gestione sostenibile dei rifiuti
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In provincia di Trento quasi tutti i Comuni e le comunità di valle raggiungono da anni ottimi risultati nella raccolta differenziata. In questo primo dossier Comuni Ricicloni Trentino, basato sui dati forniti dall’Appa, Agenzia Provinciale per la Protezione Ambientale, riferiti al 2023, risulta che dei 166 Comuni della provincia, ben 114 vengono premiati come RIFIUTI FREE, ossia quelle realtà che, oltre a raggiungere l’obiettivo previsto dalla normativa del 65% di RD al 2012, contengono la produzione di rifiuto da avviare a smaltimento entro i 75 kg pro capite all’anno.
Ad eccezione di 5 Comuni, per un totale di 8.118 abitanti pari all’1,5% del totale della provincia, che non raggiungono ancora l’obiettivo previsto dal Testo Unico Ambientale del 2006 del 65% di raccolta, tutti gli altri riescono a raggiungere percentuali molto elevate, con punte di quasi il 90% nei Comuni appartenenti alla Comunità delle Giudicarie. Come si evince dai dati, la stragrande maggioranza delle amministrazioni più virtuose hanno un sistema di gestione consortile, a dimostrazione del fatto che, per raggiungere tali risultati, la strada migliore da percorrere, soprattutto per le piccole realtà, è quella di una gestione unitaria dei rifiuti prodotti.
Un’attenzione particolare va posta ai comuni con maggiore presenza turistica, dove è certamente più difficile l’informazione e l’organizzazione del servizio; anche fra questi comuni vengono comunque raggiunti ottimi risultati. Risulta quindi fondamentale informare correttamente tutti coloro che provengono da altri luoghi, con sistemi di raccolta spesso diversi, ma che devono necessariamente essere messi in condizione di poter conferire correttamente i propri rifiuti.
Nel complesso la provincia di Trento ha quindi raggiunto una percentuale molto significativa di raccolta differenziata (82,8%) con una produzione di rifiuto indifferenziato di 85 kg annui per abitante, senza tenere conto dell’aumento, dovuto al turismo, della popolazione effettivamente presente sul territorio. In questo ambito la provincia di Trento è quindi un’eccellenza collocandosi al sesto posto tra le province italiane per tasso di raccolta nel 2023 (dati ISPRA). Questi risultati sono stati resi possibili grazie alla buona organizzazione in genere del servizio e alla disponibilità e capacità dei cittadini di separare correttamente nelle proprie casa, primo fondamentale step di qualsiasi sistema di raccolta.
La mattinata è iniziata con un intervento dell’Assessora alla Transizione Verde del Comune di Trento Giulia Casonato, a cui è seguita una tavola moderata da Giuliana Speranza, Vicepresidente del Circolo Legambiente Trento, con gli interventi di Gabriele Rampanelli di APPA, Maurizio Salvo di CONAI, Andrea Ventura di Fiemme Servizi, Mara Oss Bals di Amambiente e Ruggero Scanzoni di Asia Lavis. La sessione successiva, dedicata alle sfide dell’economia circolare e moderata da Emilio Bianco, Coordinatore degli Ecoforum di Legambiente, ha visto la partecipazione di Stefano Gialanella e Luca Fambri, professori dell’Università di Trento, con due focus rispettivamente su pneumatici a fine vita e microplastiche, a cui sono seguiti le esperienze di economia circolare di Vaia srl con Marianna Moser e di Menz & Gasser con Aurelio Carone.
La sessione moderata da Laura Brambilla, Responsabile Nazionale di Comuni Ricicloni, con la partecipazione di Andrea Pugliese, Presidente di Legambiente Trento, e Pietro Zanotti del direttivo di Italia Nostra Trentino, ha affrontato il piano provinciale di gestione dei rifiuti e il relativo aggiornamento che prevede la costruzione di un termovalorizzatore. Chiude i lavori Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente.
La mattinata termina con la premiazione dei Comuni virtuosi della provincia di Trento.
La sfida per i prossimi anni sarà di costruire su quanto raggiunto finora, migliorando la raccolta differenziata in percentuale (in particolare nelle aree rimaste più indietro, anche perché hanno adottato solo di recente sistemi di raccolta porta a porta) e soprattutto in qualità, limitando gli scarti. Nell’EcoForum verranno presentati anche risultati e prospettive su nuovi materiali che facilitino il riciclo e la transizione verso un’economia davvero circolare.
«Nonostante l’andamento molto positvo della raccolta differenziata e la quantità limitata di residuo, gli obiettivi di raccolta differenziata e recupero sono limitati – dichiara Andrea Pugliese, Presidente di Legambiente Trento – e al 2023 è già stato superato, a livello provinciale, l’obiettivo previsto per il 2028 dell’80% di raccolta differenziata. Il Quinto aggiornamento del Piano punta invece sulla realizzazione in provincia di “un impianto termico per il recupero energetico dei rifiuti” (leggi inceneritore), una soluzione del passato non adeguata alle quantità di rifiuti indifferenziati della provincia (circa 46.000 tonnellate nel 2023) e all’obiettivo di diminuirle. Sembrerebbe molto più coerente con la situazione attuale e la transizione verso un’economia circolare prevedere obiettivi più avanzati di riduzione e raccolta differenziata e, per la parte residua, migliorare l’impianto di trattamento biologico-meccanico e puntare al recupero di frazioni più omogenee. Essenziale – conclude Pugliese – anche ampliare la rete di impianti di trattamento, soprattutto per quanto riguarda i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) ed i rifiuti del settore tessile, vista anche l’introduzione, dall’inizio di quest’anno, dell’obbligo a livello comunitario della raccolta di questa tipologia (l’Italia lo ha anticipato al 2022 senza che abbia mai dato risultati soddisfacenti). Queste frazioni vengono spesso dimenticate, ma sono importantissime per recuperare materie prime da riutilizzare nell’industria, evitando di intaccare quelle vergini, e costituiscono un rischio enorme per l’ambiente se smaltite in maniera errata. Dobbiamo e possiamo fare di più».
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