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Comuni Ricicloni Abruzzo. Stallo della raccolta differenziata
Legambiente: l’edizione di Comuni Ricicloni certifica uno stallo della raccolta differenziata ma la Regione può fare il definitivo salto di qualità con la nuova impiantistica green.
Oggi a Pescara, nell’ ambito della VI edizione dell’ Ecoforum Abruzzo, è stato presentato il rapporto Comuni Ricicloni 2023, realizzato in collaborazione con Regione Abruzzo, Camera di Commercio Chieti - Pescara e Conai, e sono stati premiati i Comuni Rifiuti Free e i Comuni Ricicloni abruzzesi, secondo i dati sui livelli di raccolta differenziata e gestione dei rifiuti riferiti all’anno 2022.
Il rapporto annuale Comuni Ricicloni Abruzzo, che fotografa lo stato in essere della raccolta differenziata nella nostra Regione, ci restituisce il quadro di uno stallo, confermando il leggero scivolamento all’indietro del 2021.
Mentre i dati restano sostanzialmente inalterati con una raccolta differenziata al 64,2%, uno 0,1% in meno rispetto all’anno precedente, ed una produzione di 158,8 kg/anno/ab. di secco residuo con un -4,7 kg/anno/ab, continua a scendere il numero dei Comuni Rifiuti Free (raccolta differenziata oltre il 65% e produzione dei rifiuti non recuperabili sotto i 75 Kg/anno per abitante) che si attestano ad 87, con una perdita di ulteriori quattro unità rispetto al calo già registrato nel 2021, ma aumenta a 71 il numero dei Comuni non ricicloni, ossia che non superano la soglia del 65% di raccolta differenziata, che rappresentano così il 23% dei Comuni della Regione.
Comune più virtuoso si conferma Villa Santa Maria (CH), che guida la provincia di Chieti che, con una raccolta differenziata al 74,4% si attesta al primo posto, seguita dalle province di Teramo, L’Aquila e Pescara. Tra i capoluoghi, invece, si conferma al primo posto Teramo con una raccolta differenziata al 71,2%, seguito da Chieti, Pescara e L’ Aquila.
“Gli ingenti fondi a sostegno dell’economia circolare che stanno convergendo sul nostro territorio grazie ai fondi PNRR e alla programmazione FESR 2021-2027, fanno ben sperare per il cambio di passo nella gestione dei rifiuti che occorre anche nella nostra regione in un’ottica di transizione ecologica - dichiara Silvia Tauro, Presidente regionale Legambiente Abruzzo - ma bisogna continuare a lavorare con la giusta attenzione sulla governance dell’intera filiera per realizzare quel definitivo salto di qualità che ancora manca alla nostra Regione”.
Nel rapporto si evidenzia la lunga attesa per la realizzazione gli impianti che permettano di chiudere effettivamente le filiere sul territorio ed uscire definitivamente dalla logica “dello smaltimento in discarica”, primi fra tutti gli impianti di digestione anaerobica per la produzione di biometano e compost dalla frazione organica come il biodigestore di Cupello (CH) con cui il polo tecnologico di C.I.V.E.T.A per la gestione dei rifiuti si avvia a diventare un vero e proprio distretto dell’economia circolare regionale o quello di Cerratina (CH) che verrà realizzato a seguito della sottoscrizione di un accordo di programma tra tutti i Comuni soci di Ecolan S.p.A. “Occorre quindi mantenere alta l’attenzione sui territori - aggiunge Donatella Pavone, Direttrice regionale Legambiente Abruzzo - e bisogna continuare a lavorare sui centri più grandi, che hanno bisogno di accellerare i percorsi positivi messi in essere negli anni, soprattutto guardando con attenzione alla fusione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. In relazione alla realizzazione degli impianti green, ora più che mai, è importante incentivare la partecipazione dei territori per agevolare il dialogo con le comunità rispetto alla realizzazione dei progetti, che vanno concepiti e realizzati in una dimensione partecipata, e, rispetto ai quali, vanno sempre impiegati massima trasparenza e controllo, per garantire la qualità ambientale e la salute dei cittadini.”
“E’ poi centrale il ruolo della politica, ora alle prese con la rielezione del Consiglio regionale - conclude Gianluca Casciato, Vicepresidente Legambiente Abruzzo - e ci auguriamo che il nuovo governo della Regione Abruzzo acceleri il percorso in atto sul miglioramento dell’intera filiera di gestione dei rifiuti in un’ottica green e sull’uscita dalle discariche, favorendo la crescita degli impianti necessari alla transizione ecologica a partire dai biodigestori già finanziati ed in corso di realizzazione, utili alla gestione della parte umida che oggi purtroppo viene trattata prevalentemente fuori regione.
Non da ultimo il ruolo degli organi di controllo pubblico ambientale e di ogni forma di contrasto alle ecomafie, sottolineando come solo la completa sinergia territoriale può portare anche sul nostro territorio alla realizzazione degli obiettivi del Green Deal europeo in un’ottica di transizione sociale, economica e ambientale.”